Nuova accusa di monopolio per Apple: il Dipartimento di Giustizia USA apre un caso.
Il colosso di Cupertino è nuovamente sotto i riflettori, ma questa volta per motivi meno lusinghieri. Il Dipartimento di Giustizia degli USA ha infatti lanciato una pesante accusa contro Apple, imputandole una violazione delle normative antitrust e monopolio.
Le accuse contro Apple
Presentata in tribunale federale nel New Jersey, la causa evidenzia come Apple abbia sfruttato il controllo sull’iPhone per ingaggiare in “una condotta ampia, prolungata e illegale“.
Come riportato da IlGiornale.it, il governo USA, insieme ai procuratori generali di 16 stati, sottolinea come Apple non solo detenga un monopolio sui propri prodotti ma ne abusi per limitare la concorrenza nel mercato degli smartphone.
Le pratiche contestate includono l’imposizione di “regole e restrizioni mutevoli” volte a “riscuotere tariffe più elevate, ostacolare l’innovazione e limitare le alternative competitive“.
Una strategia che ha permesso a Apple di dominare il mercato e raggiungere ricavi annuali intorno ai 400 miliardi di dollari. Di fronte a queste accuse, Apple si è difesa, sostenendo che la causa sia “errata nei fatti e nella legge” e promettendo di difendersi vigorosamente.
Le implicazioni per il mercato
La reazione del mercato non si è fatta attendere, con le azioni di Apple che hanno subito un calo del 3,6%, segnando il peggior risultato sull’indice Dow Jones.
Questa causa legale non solo rappresenta una sfida per Apple ma solleva anche questioni più ampie sulla regolamentazione del potere di mercato nelle tecnologie digitali e sulla capacità delle leggi antitrust di adattarsi all’evoluzione tecnologica.
Apple, dal canto suo, ha risposto alle accuse mettendo in guardia contro le potenziali implicazioni di questa causa per l’innovazione e la sicurezza dei dispositivi. Secondo Cupertino, limitare la loro capacità di progettare tecnologia potrebbe rendere gli iPhone meno sicuri e minacciare la loro capacità di innovare.